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Area palustre da scoprire? Il Padule di Fucecchio

Pensi ad una visita in Toscana e subito sei con la mente a Firenze con la vista sulla splendida piazza del Duomo, oppure a Siena sull’altrettanto magnifica Piazza del Campo.

La Toscana però non è solo fatta di città storiche e centri d’arte ma offre, come nessun altra regione al mondo, infinite possibilità di visita in un territorio molto variegato e ricchissimo di attività.

Forse non sapete che non lontano da Buggiano e dal nostro bed and breakfast, si trova la più grande area palustre italiana: il Padule di Fucecchio.


 


Una vera e propria oasi naturalistica che si estende tra la Valdinievole e il Montalbano e accoglie una importante varietà di piante e uccelli (oltre 200 specie) tra i quali caratteristici sono gli aironi che nel periodo riproduttivo formano la cosiddetta “Garzaia” la colonia di nidificazione più consistente dell’Italia centro meridionale, la gru e la cicogna nera. Proprio per l’abbondante presenza di questi uccelli è possibile fare birdwatching in apposite strutture (casotti), pianificando la visita al Centro Visite della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio nel comune di Larciano, a Castelmartini.

Questo territorio porta i segni delle vicende storiche che lo hanno attraversato e che nel corso del tempo ne hanno modificato al struttura: con l’intervento dell’uomo sono stati infatti creati porti e canali che tutt’oggi possiamo esplorare con le caratteristiche imbarcazioni chiamate “barchini”.



L’associazione Volpoca, di Ponte Buggianese, si occupa ormai da anni, di accompagnare i visitatori con queste piccole barche attraverso i canali e i laghi del padule, offrendo un punto di vista unico e mettendo a disposizione un patrimonio di conoscenze sul luogo invidiabile.

Navigando per le basse acque vi capiterà di scorgere aironi tra i canneti che al vostro passaggio si alzeranno in volo, di udire rumori inconsueti e che le guide sapranno prontamente ricondurre ad un animale piuttosto che ad un altro, vedere strani movimenti a filo d’acqua nel periodo di fregola o frega delle tinche (il momento di deposizione delle uova nell’acqua da parte delle femmine che cade tra la primavera e l'estate), come anche osservare le erbe palustri, tutt’oggi utilizzate dai pochi artigiani del posto rimasti a utilizzare la “sala” e il “sarello” per la realizzazione dei rivestimenti di sedie e fiaschi.

E poi…il silenzio…interrotto soltanto dai rumori della natura, un suono al quale non siamo più tanto abituati ma che tanto riempie l’anima.